59. Huan

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Linea 1
Il cavallo è la forza della volontà, di un amico, di un maestro,  la tua stessa determinazione, essa è necessaria per uscire al più presto da una situazioni scomoda, non lasciare che i malintesi prendano vantaggio, tieni pugno fermo come con le biglie del cavallo, vanno messi in chiaro al più presto idee sentimenti intensioni, soltanto in questo modo eviterai problemi. Non aspettare per i chiarimenti, col tempo i malintesi restano sempre dei dubbi laceranti. Il malinteso è la colonna vertebrale delle relazioni umane è per quello che pochissimi hanno la colonna dritta

Linea 2
La dissoluzione ti porta ad isolarti, non è lo stesso che la solitudine, il solitario ha un pensiero attivo, ricercatore, un emozione viva, mentre isolato è passivo, dentro si sente morto, tende all'inerzia. Mentre la solitudine si colma di luce, l'isolamento di buio, il solitario ritrova tutto l'essere nel suo Nulla, mentre l'isolato non trova nulla e non vedo l'ira che tutto sparisca. Chiudersi dentro la propria mente a lungo andare ti fa perdere anche la ragione. I ching ci dicono che nei momenti di disfatta anche se la natura ci porta a chiuderci ed è necessario  leccarsi da soli le proprie ferite, meglio valutare un confronto, un voce amica, non per commiseraci o far le vittime o trovare a tutti i costi ragioni o incoraggiamento, ma semplicemente per accettare e riconoscere l'accaduto di fronte ad un altro, senza cercare soluzioni, rimproveri, soltanto per aprirci e non cadere nella tana dell'isolamento. La solitudine rafforza l'animo. L'isolamento distrugge.

Linea 3
Vuoi uscire dal buio? illumina gli altri. Tante volte noi non troviamo soluzioni per i nostri problemi ma siamo dei maestri nel dare consigli agli altri e spesso diciamo agli altri come fare ma noi non sappiamo come agire per se stessi, siamo incredibilmente bravi a salvare gli altri mentre noi affondiamo. Se fossimo capaci di riconoscere questo impulso egotico ed indirizzarlo a nostro favore, l'ego si dissolverebbe nell'amore per gli altri e riconosceremmo i limiti che abbiamo che non sapere considerarci son un sano interesse: non farsi del bene è non amarsi, questo è l'ego malato. 


Linea 4
La dissoluzione arriva al punto in cui ti senti smarrito nella folla, cerchi l'aggregazione e l'appartenenza ad un gruppo, lo fanno gli esseri relazionali (appartenere ad una famiglia, ad un partito politico, ad una religione, ad una quadra di calcio, appartenere ad una razza, appartenere ad un gruppo Facebook, ad un clan, etc...) invece ti trovi perso, non vi trovi compagnia, sei in mezzo ad un mucchio di solitari, impersonali, ognuno un isola. Sembra che la vita sociale in massa non sia altro che la più grande manifestazione di una solitudine collettiva, vista poi l'incapacità del genere umano di relazionarsi in pace tra di loro e vivere da soli in natura. La pecora deve avere un gregge, da sola non ha un senso, così gli esseri umani, civilizzandosi sono diventati ormai gregge sociale dipendenti da questa forma che poi pero si rivela nel suo insieme impersonale e fuorviante. 


Linea 5
La folla segue se stessa, cioè non sa dove va, va e basta... tu non seguire la folla, è un momento nella vita in cui l'anima interiore per un attimo si sveglia e ti dice "torna in dietro". I Ching lo chiamano "invito alla casa dell'Imperatore" cosa fai? Il tuo è un viaggio in cui la mente si deve trasformare da individuale e universale, se segui l'individui non scoprirai il tuo di universo, la tua unicità, suderai sette camice in vano. Come diceva Lao Tzu: "La chiave per la crescita è l'introduzione di dimensioni superiori di coscienza nella nostra consapevolezza".  E' un momento in cui devi deciderti, fare una scelta chiara e ben precisa, è la presa di coscienza: o ti dissolvi nella folla credendo di essere qualcuno o diventi qualcuno non essendo nessuno per la folla.

Linea 6

Un grande compromesso è la vita sociale, non ne possiamo fare a meno (non possiamo fare tutti gli eremiti estremi), è niente altro è più difficile per l'essere umano che la convivenza, il confronto, il dialogo, il metterci d'accordo con chi ci sta vicino, siamo tutti diversi per cui è normale che ci siano sempre delle incompatibilità, ma dobbiamo imparare a non restare incastrati nel vicolo cieco delle relazioni, nei rapporti obbligatori, delle amicizie costrette, degli amori senza via d'uscita. Dobbiamo dissolverci noi per prima e dileguarci al momento opportuno.

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