LINEA 1
Calma: il pericolo è lontano.
Aspettando nel prato.
Ci aiuta a rimanere in ciò che dura.
Nessuna colpa.
I problemi non si cercano, vengono da soli.
Continuiamo nell'Attesa (esagramma 5, le acque sopra il cielo), i Ching oggi si fermano anche sulla prima linea mobile e ci dicono: alcuni problemi sono inevitabili, vanno affrontati, ma non per questo cercati. Restare al riparo nel frattempo vi rende più forti, vi dà il tempo di rifletterci sul come agire. E' il tempo che ha la zanzara per fuggire al pericolo. Lo sapevate che una zanzara ha una percezione del tempo diversa alla nostra? Perchè? La zanzara come tanti altri insetti hanno una visione a rallentatore degli eventi, gli impulsi di luce giungono al suo cervello con una frequenza elevatissima, 250 flash al secondo (contro i nostri 60 al secondo). Ma lo stesso avviene in una psiche che ha una frequenza elevata di presenza sul presente (attesa immobile della luce) cioè riesce a cogliere moltissime sfaccettature di una stessa parola, situazione, sensazione, sentimento, espressione... L'Attesa impassibile rende la nostra percezione acuta e penetrante.
LINEA 2
Taci perché il pericolo si avvicina.
Aspettando sulla sabbia.
Ci sono dei pettegolezzi.
La fine porta fortuna.
Noi abbiamo 3 personalità: quella che crediamo di essere (e gli altri non lo sanno) quella che gli altri credono che noi siamo (e noi non lo sappiamo) e quella che veramente siamo e nessuno lo sa (né noi né gli altri). Oggi analizziamo la seconda linea mobile (L'attesa sulla sabbia). E' la linea del "cosa diranno gli altri", l'opinione altrui, il parere della società. Noi negli altri cerchiamo approvazione, accettazione, affermazione ed infondo essere amati, voluti, considerati... ma tutte queste opinioni non possono modificarci nell'essenza, noi siamo quello che siamo a prescindere cosa pensino gli altri, al limite possiamo soltanto ingannare gli altri (ed è quello che più spesso accade) e far sì che abbiano un idea di noi che è superiore di noi ma non è vera. I Ching ci invitano a tenere ferma la lingua, l'attesa della parola, restare nel silenzio del giudizio, della critica, di concentraci su quello che noi dovremmo essere e non su quello che vogliamo che gli altri pensino di noi o noi vogliamo che gli altri siano per noi; tempo sprecato ed inutile, sono sabbie mobili dicono i Ching, stiamo fermi.
LINEA 3
Situazione pericolosa, sii serio e abile.
Aspettare nel fango
Porta all'arrivo del nemico.
"Se vuoi essere un altro, inizia ad essere te stesso" Woody Allen
Se tutto è in movimento, l'attesa interiore per quanto sembri immobile è un movimento che ci porta a ritrovare il punto dove spesso perdiamo l'equilibrio, ecco perché è così difficile restare fermi, concentrarsi, aspettare. Siamo di nuovo nel Esagramma 5 dell'Attesa, ma se guardiamo bene dentro ogni esagramma si nasconde un altro, è la forza subconscia, in questo caso l'esagramma 38 della diversità. La linea mobile è la terza e ci troviamo in un fango, un ragionamento pericoloso, melmoso: perché se cerchiamo di essere se stessi ci rendiamo diversi? ... perché ci allontaniamo dalla massa; ma perché il voler la diversità potrebbe allontanarmi dall'essere semplicemente me stesso? perché cerchi di essere diverso per l'egoismo di voler essere meglio della massa. L'arcano del Giudizio è implacabile per farci risorgere da questa morte interiore: alcuni sono così illuminati che si acceca con la propria luce e vedono soltanto se stessi, nient'altro, un tranello dell'Ego che si crede meglio perchè diverso. Tutti prima o poi nella via spirituale dobbiamo attraversare questo fango e ricordiamo sempre che Il male è necessario finché si giunge a scoprire che non è più necessario.
LINEA 4
Pericolo di morte, perdita, sii stoico.
Aspettando nel sangue.
Esci dalla fossa.
"Tutta l'infelicità dell'uomo deriva dalla sua incapacità di starsene nella sua stanza da solo" - Blaise Pascal
Perchè l'attesa è così difficile? Ieri abbiamo visto che l'attesa intrinsecamente è restare fermi mentre tutto l'universo è in movimento, quindi è una forza contro natura, l'attesa serve per ritrovare il punto dove perdiamo l'equilibrio; la seconda ragione è più psichica che fisica: attendere significa come l'attenzione, essere rivolti verso un qualcosa, siccome noi stiamo cercando il Sè questo si presenta come Nulla, inesistente, silenzioso, appunto Dio. L'arcano dei Tarot oggi è meraviglioso, il 21, il Mondo; nel mondo Buddhista è Tara, cioè una donna illuminata, una Buddha al femminile. Il femmineo è la spinta interiore verso la spiritualità (spinta cioè che attende, si tende, si stende verso il Divino). I ching oggi entrano in un nuovo ciclo sempre con l'esagramma 5 ma con la linea mobile al 4° posto, che indica una lotta interiore, la tua anima lotta per uscire ma tu resti chiuso in te stesso. Certi conflitti diventano sconfitte perchè ci ostiniamo in protrarli, il meglio è prendere una decisione e porre fine alla situazione.
LINEA 5
Tregua in pericolo; Preparatevi.
Aspettando carne e bevande.
La perseveranza porta fortuna.
LINEA 6
Pericolo mortale, ma un aiuto esterno ti salverà.
Uno cade nella fossa.
Arrivano tre ospiti non invitati.
Onorateli e alla fine ci sarà fortuna.
La vita non aspetta nessuno eppure la più grande virtù dell'anima è quella di sapere attendere se stessa. Cioè? cosa vuol dire aspettare se stessi? Sapete perché siamo ansiosi, frenetici persino disperati? perché non sappiamo veramente cosa stiamo aspettando: il nostro io perduto, la nostra Ombra. Ma come? Per cogliere questo miraggio dobbiamo riflettere un attimo, fermarci, attendere (siamo già al 5° giorno di attesa con i Ching sull'esagramma 5). Oggi le linee mobili sono due (5° e 6°) ed ecco qui la difficoltà: quando parli con te stesso, chi ti fa di mediatore? ecco perchè ti sembra sempre di illuderti di parlare proprio da solo, ma se il nostro IO fosse davvero collegato con il Sè universale attingeremo ad una fonte a noi diversa (non vi meravigliate se molti schizofrenici e psicopatici erano dei geni nel campo dell'arte, riuscivano ad attingere a questa dimensione alterata della coscienza e trarre cose a noi comuni mortali non immaginabili, pensate a quante canzoni capolavori sono uscite da momenti in cui i cantanti erano strafatti di droga... ovvio non vi stiamo incitando a drogarvi, anzi i monaci e le persone che sanno esplorare l'anima con la meditazione hanno gli stessi risultati introspettivi senza cadere nel rischio della dipendenza chimica tra l'altro dannosa per il fisico). Oggi viviamo in un mondo dove l'attesa è un dolore (la tecnologia ci dà tutto all'istante). Aspettare è diventata una follia, infatti la parola aspettare (che significa guardare attentamente ĕx 'da' e spectāre 'guardare') ha perso il suo significato. Chi è la persona che sa aspettare? il PAZIENTE, ma per noi paziente che uno che soffre. Aspettare era collegata con speranza il cui significato in laitno è "spes" tendere verso una meta, quindi sapersi muovere con delicatezza e prudenza, ma non di restare passivo a soffrire. Pazienza dal greco πάσχειν (paskein) = è sopportare un peso, ma quale peso? il tuo, quello del non saperti conoscere, del non sapere che sei perso e ti stai aspettando. Le persone sicure di se attendono tutto, sanno che tutto prima o poi accade o si perde quindi nulla li turba, sono IMPASSIBILI il contrario a impazienti. L'impaziente invece giunge a non dormire, non mangiare, perde di vista la realtà, il tempo si dilata e non passa mai; i Ching ci dicono di sederci a mangiare e bere, cioè godere lentamente del quotidiano, capire che se non mi fermo non arriveremo mai a me stesso, perchè sarò sempre distratto, ecco perchè non arrivi, sei sempre in ritardo (per non dire ritardato tra l'altro mentale e sentimentale). La società del FARE, produrre, consumare sta uccidendo l'attesa e questa è l'unico passaporto pe runa vita interiore e spirituale.
Nessun commento:
Posta un commento