0. Assoluto - Wuji

 

WUJI

Cosa è il Wuji? Facciamo un esercizio mentale per capirlo: quando noi pensiamo all'assoluto la nostra mente accoglie tutto l'universo, lo stesso che fa uno scienziato quando guarda la natura e poi si chiede, ma cosa c'è oltre questo universo? allora la nostra immaginazione pensa che oltre l'universo c'è un altro essere, quello che molti chiamano Dio che ha in mano questo immenso palloncino dell'universo e lo modella. Poi l'immaginazione vuole andare più in là, oltre e si chiede: ma dopo quel Dio, cosa altro c'è? Se diciamo che c'è un altra realtà allora quella realtà contiene questo Dio e quindi questo Dio sarebbe inferiore, quell'altra realtà sarebbe un Dio più immenso e Supremo... ovviamente non possiamo andare con l'immaginazione così indietro all'infinito e ci fermiamo a Dio che è infinito, tutto è dentro di lui, nulla può esiste aldi fuori di Lui, neppure la non esistenza (attenzione) il Non essere è sempre Lui, è un paradigma mentale che noi facciamo, come un salto mortale nell'immaginazione, per poter cogliere l'Essere Assoluto, ma se è assoluto esiste soltanto lui, non ci può Essere un altro. Infatti il termine Wuji significa "senza limiti, infinito, senza sostegno" non si regge su un piedistallo l'universo, ma su se stesso. Ma come abbiamo visto, la nostra mente non riesce a concepire la sua immensità, noi siamo limitati, è troppa luce, come il sole, i nostri occhi non riescono a vederlo direttamente ma soltanto attraverso il suo riflesso.

Essendo la nostra mente limitata può percepire questo movimento soltanto dividendolo, tutta la molteplicità dei fenomeni, tutto l'universo, visibile o invisibile, bene e male, vita e morte, luce ed oscurità... quindi è il risultato dell'interazione tra Yin e Yang, è il dualismo con cui noi percepiamo l'Essere attraverso la ragione, il cervello, quello che noi chiamiamo TESTA, ma c'è una seconda potenza dell'anima, quello che noi chiamiamo CUORE, che riesce a sentire l'unione di questo movimento, questa percezione è più vicina alla realtà, è quella emotiva, sensibile, è la DUALITA' . 

E' impostante capire che nel dualismo le cose restano separate mentre nella dualità sono unite anche se distinte

Fateci caso, è importante anche questo: i cristiani chiamano Dio soltanto la manifestazione Yang, cioè la luce, il bene, la vita, la bellezza, soltanto questa è infinita mentre il suo opposto il Yin (l'ombra, il male, la morte, la bruteza) sono dominate da questo Dio, in questo modo il dualismo è ermetico, stabile, chiuso (come la mente resta anche chiusa), perdono di vista il Wuji, per questo perdono di vista anche il lado oscuro di Dio e cadono prede del diavolo, della morte, del totalitarismo, del fanatismo religioso, ecc...  

Wuji è l'UNO ma è anche lo ZERO, siccome la nostra mente non può dominarlo alla fine lo concepisce come il Tutto, ma il cuore invece sente che è anche il Nulla, perchè tutto quello che noi possiamo dire su questo Assoluto è limitato, è soltanto un riflesso, per questo i saggi dicono che non si può definire, gli ebrei dicono che non possiamo dare un Nome a questo Dio, il Tato dice che il vero Tao non è quello che puoi dire del Tao, lo Zen dice che è.. è e basta. 

I ching hanno disegnato il Yang con una linea continua mentre il Yin con una linea discontinua. Lo Yang ha un valore di 1 e lo Yin di Zero. 




L'Ensō
Ensō (円相) è una parola giapponese che significa cerchio. L'ensō è forse il soggetto più comune della calligrafia giapponese. Esso simboleggia l'illuminazione, la forza, l'universo. È ritenuto da molti che l'indole dell'artista sia completamente rivelata dal modo in cui disegna questo cerchio, inoltre si ritiene che solo chi sia mentalmente e spiritualmente completo possa disegnare un vero ensō. Alcuni artisti disegnano un ensō ogni giorno, come una sorta di diario spirituale. Alcuni disegnano l'ensō con un'apertura nel cerchio, mentre altri lo completano. L'apertura potrebbe simboleggiare che questo cerchio non sia separato dal resto delle cose ma faccia parte di qualcosa di più grande, come in una corrispondenza biunivoca. L'ensō è un simbolo sacro nel buddhismo zen, ed è spesso usato dai maestri zen come firma nelle loro opere.

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